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Questa settimana

 

LA VIA DEL CINEMA AD ALPHAVILLE

 

In attesa dell’estate la programmazione del Cineclub Alphaville intraprende un cammino variegato nelle sue proposte.

Si comincia nel primo week-end con tre film connessi all’uso della macchina fotografica nella società contemporanea, come mezzo per costruire “reportage”, inerenti fatti reali di rilevante importanza sociale, politica e personale, con i film di F Meirelles, O. Stone e A. Corbijn, dove la ricerca dell’immagine è un modo di rappresentare il “mondo”.

Nella seconda settimana percorriamo una parte dell’opera di uno dei nostri Autori massimi del cinema italiano, Roberto Rossellini, di cui ricorrono due anniversari, quello della nascita e quello della scomparsa (nei mesi di maggio e giugno), la cui potenza e la delicatezza costruttiva dei film risulta essere seminale per generazioni di cineasti: il primo “Germania Anno Zero”, film poco proiettato rispetto ad altre opere di Rossellini, ma che ha una forza rappresentativa della guerra sul piano psicologico e sociale allo stesso tempo ineguagliabile; il secondo, “Viaggio in Italia”, che è stato uno dei momenti di svolta della rappresentazione filmica, in termini di linguaggio e contenuti, del nuovo sentiero che Rossellini intraprese e che fu uno dei film basilari della “nouvelle vague” francese e, infine, “Un amore”, composto da due opere in cui risalta con vigore e capacità interpretative la figura dell’attrice Anna Magnani; un omaggio di Rossellini alla diva e alla persona che in quel momento storico era più vicina a lui a livello sentimentale. Tre vie che servono a svelare i diversi chiari e scuri che può assumere un cinema autoriale anche nello stesso regista.

La programmazione prosegue nel terzo week-end con una scelta di commedie divertenti, ma sempre di qualità, in cui si intrecciano situazioni amorose e vita spettacolare; per finire nell’ultima settimana di giugno con dei film dedicati ad un “oggetto misterioso” nell’oggi, ma che nel recente passato ha rivestito una rilevanza fondamentale nella costruzione di “storie”, racconti, momenti anche di vita quotidiana: la “macchina da scrivere”. In questo caso si sono scelti film dove questo strumento tecnico diventa il perno intorno al quale vengono costruite realtà immaginarie, in termini di racconto, dove si spazia da situazioni “horror”, fino a visioni razionali e irrazionali, ma dove prevale sempre l’originalità filmica. Una via, quindi, fatta di più sentieri, dove comunque il cinema dispiega una parte del suo potenziale rappresentativo.

 

 "VIVA IL CINEMA!!!"

 

 

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